Le parole del prof. Franco Berrino
Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva
Istituto Nazionale dei Tumori, Milano
Le persone che si rivolgono a un terapeuta per un problema di salute sono di due tipi: quelli che delegano al terapeuta ogni decisione, come se il problema riguardasse solo il terapeuta, e quelli che vogliono partecipare a ogni decisione, e contribuire alla comprensione delle cause e alla soluzione del problema. Per i primi il locus of control è fuori di loro, per i secondi dentro. Anche i terapeuti sono di due tipi: quelli che impongono autorevolmente la loro decisione (in caso di pericolo immediato di vita bisogna spesso fare così) e quelli che vogliono rendere il paziente consapevole ed il più possibile autonomo. Lorenzo Ferrante è un terapeuta del secondo tipo. In altre parole si può agire solo sul sintomo oppure occuparsi anche delle cause della patologia, raramente uniche, più spesso consistenti in una rete di condizioni che coinvolgono anche lo stile di vita, l’ambiente, le relazioni sociali e culturali, i conflitti psicologici. Sul sintomo il medico può agire indipendentemente dal paziente, talvolta con successo immediato, sulle cause no, per un successo duraturo occorre che il paziente sia consapevole. Quando poi il sintomo risponde a un’esigenza del paziente (“con i dolori che ho, non posso certo fare quel che mi si chiede!”) difficilmente si può avere successo aggredendo solo il sintomo, contro l’interesse del paziente. Occorre svelare questo interesse. Ma il corpo è “straordinario nelle risposte che può dare se solo lo mettiamo in condizione di poterlo fare” (cit. *). Questo vale per i dolori osteoarticolari, ma anche per un’infinità di altre patologie. Il corpo può far regredire le patologie infiammatorie di teoricamente ogni organo, può far regredire lesioni aterosclerotiche, patologie dismetaboliche, patologie autoimmuni, e anche la crescita tumorale. Poche settimane di dieta anti-infiammatoria sono spesso sufficienti a far percepire alle persone che il loro problema è affrontabile, e che possono aiutare dall’interno l’azione esterna del terapeuta. Rimettiamo il corpo nella condizione di reagire (la salute è la capacità di reagire alle difficoltà che ci mette di fronte la vita), di armonizzarsi con la natura, con l’ordine dell’universo. Poi farà lui. Ma abbiamo bisogno di istruzioni, di spiegazioni, della “chiave che apre il portone” (cit. *), perché “il Sistema non ci aiuta” (cit. *). Questo manuale dà spiegazioni chiare e istruzioni, che si capiscono meglio se si fanno i semplici esercizi proposti. “La miglior cura è il cambiamento” (cit. *), è sfuggire alle abitudini – mentali, alimentari, posturali
L’aspetto che più mi ha preso di questo manuale è l’amore per la bellezza dell’uomo, per la bellezza del corpo, la fiducia nelle sue capacità di risanarsi. E’ la fiducia che Lorenzo Ferrante ha saputo infondere alle pazienti del progetto DIANA che soffrivano di dolori articolari indotti dalle terapie ormonali per il cancro della mammella. Bisogna rispettare il corpo, dargli fiducia, qualunque sia lo stato di degrado in cui lo abbiamo trascinato con posture scorrette, alimenti malsani, e pensieri nocivi. Bisogna dare libertà al corpo fisico, e per farlo occorre riconoscere che non siamo solo quello che abbiamo ereditato, o quello che mangiamo, o che facciamo, ma anche quello che pensiamo. “Male che vada, staremo meglio” (cit. *). Grazie Lorenzo.
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* citazioni dal libro Vivere senza Dolori